Freedom behind the bars

181 detenuti nel sistema penitenziario dello stato dell’Oregon, USA, con un profilo criminale da moderato ad alto rischio, sono stati assegnati in modo casuale al programma di Meditazione Trascendentale.  Gli uomini che hanno partecipato allo studio avevano in media 30 anni. Circa il 52% era bianco, il 16% nero e il 15% nativo americano. I detenuti sono stati incoraggiati a meditare ogni mattina e pomeriggio e a partecipare a sessioni di gruppo facoltative più volte alla settimana.

Prima dell'inizio del trattamento, e di nuovo quattro mesi dopo, è stato chiesto ai detenuti che partecipavano al gruppo di meditazione e al gruppo di controllo che non aveva appreso la meditazione di valutare la frequenza con cui si sentivano stress e una serie di sintomi associati a traumi come disturbi del sonno, depressione e ansia.

Il gruppo della Meditazione Trascendentale mostrava riduzioni significative di tutti i sintomi da trauma ansia, depressione, dissociazione, disturbi del sonno e stress percepito rispetto ai controlli dopo appena pochi mesi dall’inizio della pratica. Una seconda analisi dei sottogruppi ad alto trauma ha evidenziato una maggiore entità di effetti positivi nel gruppo Meditazione Trascendentale rispetto ai ad altri gruppi di controllo.

Ricerche successive hanno dimostrato che le strutture carcerarie hanno documentato riduzioni sostanziali della violenza e delle infrazioni alle regole tra detenuti che hanno appreso la tecnica della Meditazione Trascendentale, nonché una riduzione del 33–43% della recidività, o tasso di ritorno in carcere, dopo il rilascio.